Ruolo degli inibitori del fattore di necrosi tumorale-alfa nel trattamento e nell’insorgenza dell’acne


Gli inibitori del fattore di necrosi tumorale-alfa ( TNF-alfa ) approvati per il trattamento di diverse malattie infiammatorie vengono talvolta utilizzati off-label per trattare forme gravi di acne refrattarie alle terapie convenzionali.

Tuttavia, l’uso di inibitori del TNF-alfa può anche essere seguito dalla comparsa di acne, suggerendo un’associazione tra inibitori TNF-alfa e acne.
La maggior parte della letteratura sull’argomento comprende casi clinici e serie che non sono state revisionate in modo sistematico.

E' stata compiuta una analisi delle caratteristiche demografiche, delle presentazioni cliniche, dei trattamenti e degli esiti dei pazienti che hanno ricevuto inibitori del TNF-alfa per trattare l'acne, e dei pazienti che hanno sviluppato acne in seguito al trattamento di altre condizioni con inibitori del TNF-alfa.

È stata effettuata una revisione sistematica della letteratura riportata in conformità con le lineeguida di reporting Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-analyses.
Sono stati inclusi studi su pazienti di qualsiasi sesso o età che avaveno ricevuto inibitori del TNF-alfa, il cui trattamento è stato seguito dalla risoluzione o dalla comparsa dell'acne.

Due revisori indipendenti hanno valutato gli studi sulla base di criteri predefiniti e hanno estratto i dati da ciascuno studio, che sono stati combinati quantitativamente.

In totale sono stati inclusi 53 studi su 64 pazienti che hanno ricevuto inibitori del TNF-alfa per il trattamento dell'acne ( n=47 ) o che hanno manifestato acne dopo il trattamento con inibitori del TNF-alfa per una condizione diversa ( n=17 ) ( età media, 28.7 anni; 6 individui di sesso femminile, 8.8% ).

Gli inibitori del TNF-alfa utilizzati includevano Adalimumab ( Humira ), Infliximab ( Remicade ) ed Etanercept ( Enbrel ).
Tra i 47 pazienti trattati per l’acne con inibitori del TNF-alfa, la maggior parte aveva precedentemente ricevuto antibiotici ( 31, 66.0% ) o Isotretinoina ( 32, 68.1% ).

La maggior parte ( 44, 93.6% ) ha presentato un miglioramento parziale ( 25, 53.2% ) o clearance ( 19, 40.4% ) con pochissimi effetti avversi segnalati ( 3, 6.4% ).
L'acne si è manifestata come parte di una sindrome infiammatoria in 30 pazienti ( 63.8% ).

Tra i 17 pazienti trattati con inibitori del TNF-alfa per una condizione diversa seguita dalla comparsa di acne, solo 1 paziente ( 5.9% ) ha riferito di avere una storia di acne.

La terapia con inibitori del TNF-alfa è stata interrotta ( 8, 47.1% ) o modificata ( 6, 35.3% ) nella maggior parte dei pazienti a causa della comparsa di acne, in genere con un miglioramento dei sintomi.

I risultati di questa revisione sistematica hanno indicato che gli inibitori del TNF-alfa possono essere efficaci nel trattamento dell'acne refrattaria ma possono anche essere associati alla comparsa di acne in alcuni casi.

Ulteriori studi che chiariscano il ruolo svolto dagli inibitori del fattore di necrosi tumorale-alfa nel trattamento e nell’induzione dell’acne potrebbero fornire informazioni sull’uso off-label degli inibitori del TNF-alfa e sulla patogenesi dell’acne, guidando potenzialmente la guarigione clinica dei pazienti con acne trattata o indotta da inibitori del TNF-alfa. ( Xagena2023 )

Sandoval AGW et al, JAMA Dermatol 2023; 159: 504-509

Dermo2023 Farma2023



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